CERDOS DEVORANDO
LA PENÌNSULA ITÁLICA
Santiago Sierra
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19 04 - 19 05 2024
opening 19 04 2024. h:19
curated by Adalberto Abbate
Soundtrack by Clinton Watkins.
Santiago Sierra torna a esporre a Spazio Rivoluzione con una videoperformance delle serie PIGS.
I Paesi PIGS (Portogallo Italia Grecia e Spagna), in seguito ribattezzati PIIGS; poi PIIGGS, con l’aggiunta dell’Irlanda e della Gran Bretagna, sono quegli Stati che a partire dagli anni ’90 iniziarono a esporsi tangibilmente al rischio default. L’acronimo, concepito dalla critica giornalistica e anagrammato perfino in GISPI, non lasciò adito a false interpretazioni, tanto da essere stato fortemente criticato per la sua natura razzista e dispregiativa.
A partire dal 2012, Santiago Sierra ha dato concretezza all’immagine trasformando in un grande trogolo Paesi quali l’Italia, la Grecia o la Spagna, letteralmente divorati da un branco di maiali.
Ieri come oggi, il messaggio resta forte e invariato. Non abbiamo assistito, infatti, in questi ultimi decenni a una vera e propria evoluzione economica e sociale, laddove ve ne sia stato un tentativo, questo è stato alacremente soppresso da manovre politiche a dir poco sconsiderate.
A questo quadro, già di per sé drammatico, si aggiunge una preoccupante involuzione culturale alimentata da politiche populiste, cieche e ignoranti, che amano premiare condotte poco virtuose alla luce di un tornaconto elettorale.
Perennemente minacciata dallo spettro della recessione economica, l’Italia sembra vivere una lenta agonia. La politica, genuflessa dinanzi agli interessi dei potenti, strumentalizza la fascia più povera del paese, illudendola di aver voce quando, di fatto, vengono sottratte loro le più basilari delle sussistenze. In forma sempre più crescente avanza una violenta deriva neofascista, mentre al sud, storicamente abbandonato dalle istituzioni, sembra si lasci più margine alle criminalità nel tentativo di non scheggiare un sistema ben radicato di clientelismi.
Ma se i PIGS possono essere considerati il frutto di politiche insane e poco lungimiranti, queste non sono altro che la cassa di risonanza di una cittadinanza complice o, ancor peggio, assuefatta ai soprusi. Sono Paesi che affrontano senza adeguati strumenti l’avanzamento di una crisi finanziaria complessa, spesso cagionata da una politica scellerata e incompetente, maggiormente rivolta alla fascia vecchia del Paese, troppo concentrata nel presente e poco aperta alle generazioni in avanzamento.
Conservare privilegi e accentrare ricchezze genera immobilismo, mina alla base un possibile sviluppo. Accendere un pensiero critico, dunque, equivale a rimuovere un tessuto necrotico, a riossigenare la coscienza sociale. É questo l’impegno dell’opera di Santiago Sierra e di Spazio Rivoluzione, uno spazio indipendente e quindi per sua natura libero e incorruttibile.L’opera di Santiago Sierra non vuole essere, però, un’assoluzione dalle nostre colpe. Non dovremmo sentirci più leggeri nel pensare che quei porci rappresentino solo i politici, poiché le ferite inferte provengono anche da noi. Da questa esperienza dobbiamo tenere a mente che anche noi possiamo essere quei famelici porci... che anche noi possiamo impietosamente divorare e digerire, nel silenzio assordante della nostra indifferenza, quella speranza in un futuro migliore per questo nostro bel paese.
Santiago Sierra is back at Spazio Rivoluzione with a videoperformance of the PIGS series.
The PIGS countries (Portugal Italy Greece and Spain), later renamed PIIGS; then PIIGGS, with the addition of Ireland and Great Britain, are those States that in the 1990s began to tangibly expose themselves to default risk. The acronym, conceived by journalistic critics and even anagrammed into GISPI, left no room for false interpretation, so much so that it was strongly criticized for its racist and derogatory nature.
Starting in 2012, Santiago Sierra gave substance to this image by transforming countries such as Italy, Greece or Spain into a large trough, literally devoured by a herd of pigs.
Yesterday as today, the message remains strong and unchanged. Indeed, we have not witnessed any real economic and social evolution in recent decades; where an attempt has been made, it has been briskly suppressed by political maneuvers that have been ill-considered, to say the least.
Added to this already dramatic picture is a worrying cultural regression fueled by populist, blind and ignorant policies that love to reward unvirtuous conduct in light of electoral gain.
Perennially threatened by the specter of economic recession, Italy seems to be living a slow agony. Politicians, genuflected before the interests of the power, instrumentalize the poorest segment of the country, deluding them into thinking they have a voice when, in fact, the most basic of livelihoods are being taken away from them. In an ever-increasing form a violent neo-fascist drift is advancing, while in the South, historically abandoned by institutions, more leeway seems to be left to criminality in an attempt not to splinter a well-entrenched system of clientelism.
But if the PIGS can be considered the result of insane and short-sighted policies, these are nothing more than the sounding board of a citizenry complicit or, even worse, addicted to abuse. These countries face with no appropriate tools the advance of a complex financial crisis, often caused by a wicked and incompetent policy, most aimed at the old segment of the country, too concentrated in the present and little open to the future generations.
Preserving privileges and centralizing wealth breeds immobility, undermines possible development at its root. Igniting critical thinking, then, is equivalent to removing a necrotic tissue, to re-oxygenating social awareness. This is the commitment of the work by Santiago Sierra and Spazio Rivoluzione, an independent space and therefore by its very nature free and incorruptible.
Santiago Sierra's work is not meant, however, to be an absolution from our faults. We should not feel lighter in thinking that those pigs represent only politicians, as the wounds inflicted come from us as well. From this experience we should keep in mind that we too can be ravenous swine... that we too can mercilessly devour and digest, in the deafening silence of our indifference, that hope in a better future for this beautiful country.
translated by Natalia Amatulli