GLI ANIMALI
Adalberto Abbate, Thomas Braida, Andrea Buglisi, Mario Consiglio, Joseba Eskubi, Federico Lupo, Diego Moreno, Gianni Pedone, Antonio Riello, Laboratorio Saccardi
✶
25 10 - 30 11 2020
Curated by Adalberto Abbate
Text by Adalberto Abbate e Luisa Montaperto
animale¹ agg. [dal lat. animalis "che dà vita, animato", der. di anĭma "anima"]. - 1. [connesso alla natura corporea delle bestie e degli umani] animalesco. ‖ istintivo. spirituale, umano. 2. (estens., spreg.) [che ha natura e comportamento indegni di un essere umano: istinti a.] ANIMALESCO (2)]
E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». (Genesi 1:21-26)
Fin dalla Genesi gli animali sono sottoposti al dominio dell'uomo. Ma il legame tra uomo e animale non può essere limitato a una semplice relazione dominatore/soggiogato. Gli animali entrano in relazione con l'uomo attraverso diversi stati emozionali, esprimendo paura, venerazione, fascinazione o semplicemente affetto.
Gli animali, selvaggi o addomesticati, temuti, rispettati, sfruttati, amati o deificati, ossessionano la vita dell'uomo divenendo parte integrante della sua evoluzione e della sua sopravvivenza.
Se la pratica dell'intelletto spesso segna il punto di rottura più profondo tra l'uomo e la sua animalità, gli animali restano comunque uno dei perni centrali della produzione artistica, sia essa la più contingente o ancestrale.
La presenza continua e mai interrotta di figure animali, dai dipinti paleolitici alle creazioni contemporanee, testimonia questa rapporto incessante, significativo e indispensabile per la vita e l'immaginazione dell'uomo.
Percorrendo un lungo viaggio nel rapporto tra uomo e animale risaliamo a miti e leggende che raccontano di personaggi ibridi, metà uomini e metà animali, nati da amori sacrileghi, spesso tra dèi e ninfe, o di trasformazioni delle stesse divinità in animali, allo scopo di ingannare, sedurre, punire o condannare.
Di creature composte, nate per simboleggiare e descrivere l'inconscio collettivo, la storia non è per nulla scevra. Nell'era moderna le favole si sono servite delle mutazioni animalesche per far comprendere meglio i recessi dell'animo umano; per educarlo e aiutarlo ad esternalizzare istinti non compresi e repressi. Oggi gli animali sono onnipresenti nel cortocircuito della comunicazione e nel vissuto dell'uomo contemporaneo.
L'uomo è animale, e gli animali sono parte integrante dell'uomo. L’animalità è onnipresente attorno a noi. È fonte d’ispirazione per la moda e il design; è cibo; è al centro di battaglie etiche e ambientaliste; è il tentativo incessante di comprendere le relazioni infinite tra noi e loro.
Questa nostra intrinseca bestialità ha bisogno di continue rappresentazioni, di immagini spesso improbabili che tratteggiano ogni sfumatura del nostro vissuto, sondando in profondità la nostra relazione con la natura e con la nostra animalesca anima incompresa.
Gli animali sembrano offrirci una visione temperata e amabile del dono dell'esistenza, mitigano la nostra confusa e nervosa vita, mostrano l’inutilità del nostro ridicolo e violento anelito al potere per donarci il valore sensuale della bestialità e di ciò che non abbiamo ancora compreso.
Gli animali sono il nostro nutrimento, la nostra compagnia, la nostra protezione. Sono i nostri nemici. Sono materia, ornamento e decorazione. Rappresentano la nostra parte eroica, la nostra creatura mostruosa, tutte le sfumature del bene e del male.
GLI ANIMALI
Adalberto Abbate, Thomas Braida, Andrea Buglisi, Mario Consiglio, Joseba Eskubi, Federico Lupo, Diego Moreno, Gianni Pedone, Antonio Riello, Laboratorio Saccardi
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25 10 - 30 11 2020
Curated by Adalberto Abbate
Text by Adalberto Abbate e Luisa Montaperto
animale¹ agg. [dal lat. animalis "che dà vita, animato", der. di anĭma "anima"]. - 1. [connesso alla natura corporea delle bestie e degli umani] animalesco. ‖ istintivo. spirituale, umano. 2. (estens., spreg.) [che ha natura e comportamento indegni di un essere umano: istinti a.] ANIMALESCO (2)]
E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». (Genesi 1:21-26)
Fin dalla Genesi gli animali sono sottoposti al dominio dell'uomo. Ma il legame tra uomo e animale non può essere limitato a una semplice relazione dominatore/soggiogato. Gli animali entrano in relazione con l'uomo attraverso diversi stati emozionali, esprimendo paura, venerazione, fascinazione o semplicemente affetto.
Gli animali, selvaggi o addomesticati, temuti, rispettati, sfruttati, amati o deificati, ossessionano la vita dell'uomo divenendo parte integrante della sua evoluzione e della sua sopravvivenza.
Se la pratica dell'intelletto spesso segna il punto di rottura più profondo tra l'uomo e la sua animalità, gli animali restano comunque uno dei perni centrali della produzione artistica, sia essa la più contingente o ancestrale.
La presenza continua e mai interrotta di figure animali, dai dipinti paleolitici alle creazioni contemporanee, testimonia questa rapporto incessante, significativo e indispensabile per la vita e l'immaginazione dell'uomo.
Percorrendo un lungo viaggio nel rapporto tra uomo e animale risaliamo a miti e leggende che raccontano di personaggi ibridi, metà uomini e metà animali, nati da amori sacrileghi, spesso tra dèi e ninfe, o di trasformazioni delle stesse divinità in animali, allo scopo di ingannare, sedurre, punire o condannare.
Di creature composte, nate per simboleggiare e descrivere l'inconscio collettivo, la storia non è per nulla scevra. Nell'era moderna le favole si sono servite delle mutazioni animalesche per far comprendere meglio i recessi dell'animo umano; per educarlo e aiutarlo ad esternalizzare istinti non compresi e repressi. Oggi gli animali sono onnipresenti nel cortocircuito della comunicazione e nel vissuto dell'uomo contemporaneo.
L'uomo è animale, e gli animali sono parte integrante dell'uomo. L’animalità è onnipresente attorno a noi. È fonte d’ispirazione per la moda e il design; è cibo; è al centro di battaglie etiche e ambientaliste; è il tentativo incessante di comprendere le relazioni infinite tra noi e loro.
Questa nostra intrinseca bestialità ha bisogno di continue rappresentazioni, di immagini spesso improbabili che tratteggiano ogni sfumatura del nostro vissuto, sondando in profondità la nostra relazione con la natura e con la nostra animalesca anima incompresa.
Gli animali sembrano offrirci una visione temperata e amabile del dono dell'esistenza, mitigano la nostra confusa e nervosa vita, mostrano l’inutilità del nostro ridicolo e violento anelito al potere per donarci il valore sensuale della bestialità e di ciò che non abbiamo ancora compreso.
Gli animali sono il nostro nutrimento, la nostra compagnia, la nostra protezione. Sono i nostri nemici. Sono materia, ornamento e decorazione. Rappresentano la nostra parte eroica, la nostra creatura mostruosa, tutte le sfumature del bene e del male.