LA SOMBRA
Regina José Galindo
✶
04 09 - 20 10 2019
curated by Adalberto Abbate
Text by Maria Luisa Montaperto
Si presenta per la prima volta a Palermo La Sombra, videoperformance di Regina José Galindo commissionata e prodotta nel 2017 da Documenta 14 (Kassel). Ad ospitare l’opera è Spazio Rivoluzione, sede espositiva indipendente fondata e gestita da Adalberto Abbate. L’arte di Regina José Galindo, centrata sulla corporeità, si compone di atti psicomagici che mettono in scena tragedie condivise, calamità straripanti di orrore il cui peso ricade sul sociale e di cui l’artista si fa carico rielaborandone il fardello emotivo. Una corsa in tondo, disperata, incessante, senza né inizio né fine, ci pone davanti al giogo della sopraffazione e dell’abuso di potere; un’angosciante danza macabra fatta coercizioni, soprusi e violente prevaricazioni, che assume fin da subito un carattere universale. Inseguita da un Leopard, un carroarmato tedesco della Seconda Guerra Mondiale, Regina José Galindo reagisce contro l’ineluttabilità del male, utilizzando gestualità e presenza fisica come simbolo di lotta e resistenza.
Artista guatemalteca, Regina José Galindo (1974) si serve del corpo e della scrittura poetica per ricodificare drammi collettivi quali la violenza sulle donne, la discriminazione delle minoranze, la negazione dei diritti civili e l’oppressione politica. E' vincitrice nel 2005 del Leone d’Oro alla 51ª Biennale di Venezia, nella categoria “young artist". Ha partecipato inoltre alla 49ª, 53ª e 54ª Biennale di Venezia; a Documenta 14 (Atene e Kassel); alla 9ª Biennale Internazionale di Cuenca (Spagna); alla 29ª Biennale di Arti Grafiche di Lubiana (Slovenia); alle Biennali di Shanghai (2006) e Pontevedra (Spagna, 2010); alla 17ª Biennale di Sydney; alla 2ª Biennale di Mosca; alla prima Triennale di Auckland; alla 1ª Biennale d’arte e architettura delle Isole Canarie; alla 4ª Biennale di Valencia (Spagna); alla 3ª Biennale d’Albania; alla 2ª Biennale di Praga (Repubblica Ceca) e alla 3ª Biennale di Lima (Perù). Sue opere sono presenti nelle collezioni del MoMa di NY; della TATE Gallery di Londra; della Fondazione Pompidou di Parigi; del Guggenheim di NY; del Castello di Rivoli di Torino; della Fondazione Daros (Svizzera); del Meiac (Spagna); del Miami Art Museum (USA); dell’USB (Svizzera); del Cisneros Fountanal di Miami; della Fondazione Teseco di Pisa; della Fondazione Galleria Civica di Trento; dell’MMKA di Budapest; del Ministero Regionale di Murcia (Spagna) e dell’Art Foundation di Mallorca (Spagna).
ENG
La Sombra, a videoperformance by Regina José Galindo commissioned and produced in 2017 by Documenta 14 (Kassel), is presented for the first time in Palermo. The work is hosted by Spazio Revolution, an independent exhibition venue founded and managed by Adalberto Abbate. The art of Regina José Galindo, centered on corporeality, is made up of psycho-magical acts that stage shared tragedies, calamities overflowing with horror whose weight falls on the social and which the artist takes on by reworking the emotional burden. A race in circles, desperate, incessant, with no beginning or end, places us before the yoke of oppression and abuse of power; a distressing macabre dance made up of coercions, abuses and violent prevarications, which immediately assumes a universal character. Pursued by a Leopard, a German tank of the Second World War, Regina José Galindo reacts against the inevitability of evil, using gestures and physical presence as a symbol of struggle and resistance.
Guatemalan artist, Regina José Galindo (1974) uses the body and poetry to recode collective dramas such as violence against women, discrimination against minorities, denial of civil rights and political oppression. In 2005 she won the Golden Lion at the 51st Venice Biennale, in the "young artist" category. She also participated in the 49th, 53rd and 54th Venice Biennale; in Documenta 14 (Athens and Kassel); in the 9th International Biennale of Cuenca (Spain), the 29th Biennial of Graphic Arts in Ljubljana (Slovenia), the Shanghai Biennial (2006) and Pontevedra (Spain, 2010), the 17th Sydney Biennial, the 2nd Moscow Biennial, the first Auckland Triennial; at the 1st Biennial of Art and Architecture of the Canary Islands; at the 4th Biennial of Valencia (Spain); at the 3rd Biennial of Albania; at the 2nd Biennial of Prague (Czech Republic) and at the 3rd Biennial of Lima (Peru). present in the collections of the MoMA of NY; of the TATE Gallery of London; of the Pompidou Foundation in Paris; of the Guggenheim of NY; of the Castello di Rivoli of Turin; of the Daros Foundation (Switzerland); of the Meiac (Spain); of the Miami Art Museum ( USA); of the USB (Switzerland); of the Cisneros Fountanal of Miami; of the Foundation Teseco of Pisa; the Civic Gallery Foundation of Trento; of the MMKA of Budapest; of the Regional Ministry of Murcia (Spain) and the Art Foundation of Mallorca (Spain).
LA SOMBRA
Regina José Galindo
✶
04 09 - 20 10 2019
curated by Adalberto Abbate
Text by Maria Luisa Montaperto
Si presenta per la prima volta a Palermo La Sombra, videoperformance di Regina José Galindo commissionata e prodotta nel 2017 da Documenta 14 (Kassel). Ad ospitare l’opera è Spazio Rivoluzione, sede espositiva indipendente fondata e gestita da Adalberto Abbate. L’arte di Regina José Galindo, centrata sulla corporeità, si compone di atti psicomagici che mettono in scena tragedie condivise, calamità straripanti di orrore il cui peso ricade sul sociale e di cui l’artista si fa carico rielaborandone il fardello emotivo. Una corsa in tondo, disperata, incessante, senza né inizio né fine, ci pone davanti al giogo della sopraffazione e dell’abuso di potere; un’angosciante danza macabra fatta coercizioni, soprusi e violente prevaricazioni, che assume fin da subito un carattere universale. Inseguita da un Leopard, un carroarmato tedesco della Seconda Guerra Mondiale, Regina José Galindo reagisce contro l’ineluttabilità del male, utilizzando gestualità e presenza fisica come simbolo di lotta e resistenza.
Artista guatemalteca, Regina José Galindo (1974) si serve del corpo e della scrittura poetica per ricodificare drammi collettivi quali la violenza sulle donne, la discriminazione delle minoranze, la negazione dei diritti civili e l’oppressione politica. E' vincitrice nel 2005 del Leone d’Oro alla 51ª Biennale di Venezia, nella categoria “young artist". Ha partecipato inoltre alla 49ª, 53ª e 54ª Biennale di Venezia; a Documenta 14 (Atene e Kassel); alla 9ª Biennale Internazionale di Cuenca (Spagna); alla 29ª Biennale di Arti Grafiche di Lubiana (Slovenia); alle Biennali di Shanghai (2006) e Pontevedra (Spagna, 2010); alla 17ª Biennale di Sydney; alla 2ª Biennale di Mosca; alla prima Triennale di Auckland; alla 1ª Biennale d’arte e architettura delle Isole Canarie; alla 4ª Biennale di Valencia (Spagna); alla 3ª Biennale d’Albania; alla 2ª Biennale di Praga (Repubblica Ceca) e alla 3ª Biennale di Lima (Perù). Sue opere sono presenti nelle collezioni del MoMa di NY; della TATE Gallery di Londra; della Fondazione Pompidou di Parigi; del Guggenheim di NY; del Castello di Rivoli di Torino; della Fondazione Daros (Svizzera); del Meiac (Spagna); del Miami Art Museum (USA); dell’USB (Svizzera); del Cisneros Fountanal di Miami; della Fondazione Teseco di Pisa; della Fondazione Galleria Civica di Trento; dell’MMKA di Budapest; del Ministero Regionale di Murcia (Spagna) e dell’Art Foundation di Mallorca (Spagna).
ENG
La Sombra, a videoperformance by Regina José Galindo commissioned and produced in 2017 by Documenta 14 (Kassel), is presented for the first time in Palermo. The work is hosted by Spazio Revolution, an independent exhibition venue founded and managed by Adalberto Abbate. The art of Regina José Galindo, centered on corporeality, is made up of psycho-magical acts that stage shared tragedies, calamities overflowing with horror whose weight falls on the social and which the artist takes on by reworking the emotional burden. A race in circles, desperate, incessant, with no beginning or end, places us before the yoke of oppression and abuse of power; a distressing macabre dance made up of coercions, abuses and violent prevarications, which immediately assumes a universal character. Pursued by a Leopard, a German tank of the Second World War, Regina José Galindo reacts against the inevitability of evil, using gestures and physical presence as a symbol of struggle and resistance.
Guatemalan artist, Regina José Galindo (1974) uses the body and poetry to recode collective dramas such as violence against women, discrimination against minorities, denial of civil rights and political oppression. In 2005 she won the Golden Lion at the 51st Venice Biennale, in the "young artist" category. She also participated in the 49th, 53rd and 54th Venice Biennale; in Documenta 14 (Athens and Kassel); in the 9th International Biennale of Cuenca (Spain), the 29th Biennial of Graphic Arts in Ljubljana (Slovenia), the Shanghai Biennial (2006) and Pontevedra (Spain, 2010), the 17th Sydney Biennial, the 2nd Moscow Biennial, the first Auckland Triennial; at the 1st Biennial of Art and Architecture of the Canary Islands; at the 4th Biennial of Valencia (Spain); at the 3rd Biennial of Albania; at the 2nd Biennial of Prague (Czech Republic) and at the 3rd Biennial of Lima (Peru). present in the collections of the MoMA of NY; of the TATE Gallery of London; of the Pompidou Foundation in Paris; of the Guggenheim of NY; of the Castello di Rivoli of Turin; of the Daros Foundation (Switzerland); of the Meiac (Spain); of the Miami Art Museum ( USA); of the USB (Switzerland); of the Cisneros Fountanal of Miami; of the Foundation Teseco of Pisa; the Civic Gallery Foundation of Trento; of the MMKA of Budapest; of the Regional Ministry of Murcia (Spain) and the Art Foundation of Mallorca (Spain).